Nell'era della globalizzazione, ideare qualcosa di realmente innovativo risulta un'impresa molto difficile, questo poiché le idee tendono spesso a sovrapporsi rappresentando concetti talmente simili da farle sembrare quasi un'inutile copia.
Le differenze che intercorrono tra un'invenzione e l'altra, spesso appaiono come piccole sfumature di concetto e possono generare spiacevoli discussioni o, addirittura, procedimenti legali tesi a dirimere quali diritti siano realmente legati a ciascun progetto o idea di business.
È sempre più importante tutelare la proprietà intellettuale e industriale. Infatti le tematiche legate a questi aspetti generano notevole interesse e coinvolgono da vicino sia le aziende, che artisti e liberi professionisti.
In un panorama di possibili sovrapposizioni di business e mercati talvolta saturi, si sono sviluppate pratiche finalizzate all'acquisto o alla vendita di idee, brand o marchi per promuoverne la diffusione, ottenendo in questo modo maggiori profitti. Il licensing è, appunto, una di queste pratiche.
Licensing: cos'è e quali vantaggi apporta
Con il termine licensing si vuole identificare l'attività di commercializzazione di una licenza. Si tratta di una sorta di concessione, regolata tramite un apposito contratto di licenza d'uso di un marchio, mediante la quale il proprietario del marchio consente al licenziatario di sfruttare un marchio registrato, un know how o un particolare brevetto, in base a determinate condizioni.
Il proprietario del marchio, detto licenziante, può sfruttare il licensing in ottica di marketing in quanto migliora la diffusione di un marchio/servizio, incrementandone l'autorevolezza agli occhi del proprio target di riferimento.
Il licenziatario dispone dell'opportunità di ampliare il proprio volume d'affari, godendo dell'avviamento, anche in termini di riconoscibilità, che un marchio porta con sé.
Si tratta dunque dell'acquisto o vendita di una proprietà intellettuale, tramite la quale le parti si accordano in modo tale da definire e concretizzare un interesse reciproco. Tra proprietario del marchio e licenziatario è necessario ci sia un'entità che media e gestisce il rapporto tra le parti, regolandolo attraverso un vero e proprio accordo di licenza, definito più comunemente accordo di licenza.
Brand Oasi è quell'entità che supporta sia il licenziante che il licenziatario e definisce gli estremi degli accordi.
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Le tipologie di Licensing: il licensing in ed out
Entrando nello specifico, sono due le tipologie di licensing, le quali implicano interessi differenti che necessitano di essere opportunamente valutati in fase precontrattuale.
Nello specifico, esiste il "licensing in", ossia l'acquisto della licenza, e il "licensing out", la cessione della licenza.
Licensing in e Cross Licensing
Si può tradurre attraverso l'espressione "licenza in entrata" e implica l'acquisizione da parte di un'azienda, di un marchio, di un brevetto o di un know how secondo specifici accordi sanciti tra licenziante e licenziatario.
Qualora un'azienda disponga di un'innovazione che non può tuttavia essere messa in atto concretamente poiché già brevettata da un soggetto terzo, entra in gioco il cosiddetto "cross licensing", ovvero una vera e propria condivisione di brevetti tra diverse imprese. In questo caso l'azienda con meno brevetti dovrà pagare la relativa royalty a compensazione della disparità.
Licensing out
Viceversa, sono le "licenze in uscita" cedute a terzi allo scopo di trarne un vantaggio economico, formula contrattuale che il più delle volte coinvolge nella fattispecie le tecnologie usate nelle imprese.
Questa formula prevede una serie di clausole particolari presenti nell'accordo del contratto di licensing. Esse consentono all'imprenditore di tutelarsi da eventuali danni derivati dalla concorrenza diretta, promossa dalla stessa cessione dei relativi brevetti.
Per questo motivo, la cessione d'uso della licenza può essere a titolo:
- Esclusivo: dove il soggetto licenziante si impegna a non mettersi in diretta concorrenza con il soggetto licenziatario.
- Non esclusivo: che non prevede cioè alcun tipo di vincoli o limitazioni operative.
Le caratteristiche del contratto di licensing
Con il contratto di licensing, mediante un'opportuna regolamentazione, è possibile "sfruttare" le proprietà intellettuali dal punto di vista economico e non solo. Il licensing consente la diffusione di marchi, prodotti e servizi, facendo in modo che le idee e i progetti aziendali non restino confinati e limitati alla sola azienda che sceglie di metterli in atto.
È pertanto necessario definire i termini relativi all'accordo di licenza tra il proprietario di un brevetto e il soggetto terzo che desidera usufruirne.
Il contratto, normalmente di durata pari a 3 anni, prevede che siano espresse in maniera specifica tutte le caratteristiche relative al rapporto tra licenziatario e licenziante quali:
- I soggetti e la durata del contratto
- Il corrispettivo che il licenziatario è tenuto a corrispondere tramite le royalties
- Le modalità di recesso ed eventuali clausole restrittive e puramente territoriali
- Tutte le procedure di annullamento da attuare in caso di inadempienza.
Quest'ultimo punto è una sorta di "tutela" affinché lo stesso accordo comporti vantaggi per entrambe le parti coinvolte, disponendo da un lato dell'opportunità di fruire di un marchio o di un brevetto senza doverlo necessariamente creare ex novo e dall'altro di poter godere di conseguenti maggiori profitti economici.
Costi e modalità per diventare licenziatari
La concessione di un marchio prevede delle royalties ed un minimo garantito definito a contratto; solitamente la royalty si attesta tra il 10% ed il 12% del fatturato. Come ulteriore tutela a favore delle aziende proprietarie dei marchi, si stima comunque una royalties minima garantita pari a circa il 50% calcolata sulle previsioni di vendita, tale minimo viene versato in parte o tutto in anticipo al momento della stipula del contratto di licenza. Per calcolare il minimo garantito si prende in considerazione il business plan presentato dal licenziatario, il quale deve definire come intende sviluppare l'attività relativamente a prezzi, margini, canali di distribuzione, etc.
Diventare licenziatario di un brand significa riproporre i valori espressi dal brand licenziante. A tal proposito è fondamentale una profonda ricerca di informazioni sul brand e sulla sua storia, nonché il supporto e l'intermediazione di Brand Oasi.
L'intermediazione a supporto della concessione del marchio.
Brand Oasi è un'intermediario tra licenziatario e licenziante. Grazie all'esperienza trentennale nel settore del licensing, cura l'intero iter previsto dalla negoziazione dei contratti allo sviluppo di piani marketing "taylor made". Si occupa, inoltre, di royalty management offrendo soluzioni personalizzate atte a ottimizzare la produttività e il perseguimento degli obiettivi di business previsti.